Nacque in Germania verso il 1200. Molto giovane
venne in Italia per studiare le arti a Padova e forse anche a Bologna e
Venezia. Durante il soggiorno nella penisola conobbe i domenicani, dai
quali fu inviato a Colonia per la formazione religiosa e per lo studio
della teologia. Approdò infine a Parigi dove tenne la cattedra di
teologia per tre anni, durante i quali ebbe un allievo
d’eccezione:Tommaso d’Aquino. Rimandato dai superiori a Colonia per
fondarvi lo studio teologico, portò con sé Tommaso con il quale avviò un
progetto molto ambizioso: il commento dell’opera di Dionigi
l’Areopagita e degli scritti filosoficonaturali di Aristotele. Alberto
vedeva il punto d’incontro di questi due autori nella dottrina
dell’anima. Posta da Dio nell’oscurità dell’essere umano (Dionigi),
secondo Aristotele l’anima si esprime nella conoscenza e negli aspetti
pratici dell’esistenza umana.In questo agire complesso e meraviglioso,
essa svela la sua origine divina. Alberto dava così avvio
all’orientamento mistico nel suo ordine che sarà sviluppato da maestro
Eckhart, mentre la ricerca filosofico-teologica verrà proseguita da san
Tommaso. Grande studioso delle scienze naturali, Alberto non rifuggì
dagli incarichi pastorali. Fu provinciale dell’ordine domenicano per il
nord della Germania, per breve tempo vescovo di Ratisbona, partecipò al
concilio di Lione. Il «dottore universale» morì nel 1280.
Patronato: Scienziati
Etimologia: Alberto = di illustre nobiltà, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: Sant’Alberto,
detto Magno, vescovo e dottore della Chiesa, che, entrato nell’Ordine
dei Predicatori, insegnò a Parigi con la parola e con gli scritti
filosofia e teologia. Maestro di san Tommaso d’Aquino, riuscì ad unire
in mirabile sintesi la sapienza dei santi con il sapere umano e la
scienza della natura. Ricevette suo malgrado la sede di Ratisbona, dove
si adoperò assiduamente per rafforzare la pace tra i popoli, ma dopo un
anno preferì la povertà dell’Ordine a ogni onore e a Colonia in Germania
si addormentò piamente nel Signore.
Alberto, della nobile famiglia Bollstadt,
prese ancora giovanissimo l’Abito dei Predicatori dalle mani del Beato
Giordano di Sassonia, immediato successore del Santo Patriarca Domenico.
Dopo aver trionfato nel mondo, al giovane studente sembrò ostacolo
insormontabile le difficoltà che incontrava nello studio della Teologia,
e fu tentato di fuggire dalla casa del Signore. La Madonna, però, di
cui era devotissimo, lo animò a perseverare, rassenerandolo nei suoi
timori, dicendogli: “Attendi allo studio della sapienza e affinché non
ti avvenga di vacillare nella fede, sul declinare della vita ogni arte
di sillogizzare ti sarà tolta”. Sotto la tutela della Celeste Madre,
Alberto divenne sapiente in ogni ramo della cultura, sì da essere
acclamato Dottore universale e meritare il titolo di Grande, ancor
quando era in vita. Insegnò con sommo onore a Parigi e nei vari Studi
Domenicani di Germania, soprattutto in quello di Colonia, da lui
fondato, dove ebbe tra i suoi discepoli San Tommaso d’Aquino, di cui
profetizzò la grandezza. Fu Provinciale di Germania e, nel 1260, Vescovo
di Ratisbona, alla cui sede rinunziò per darsi di nuovo
all’insegnamento e alla predicazione. Fu arbitro e messaggero di pace in
mezzo ai popoli, e al Concilio di Lione portò il contributo della sua
sapienza per l’unione della Chiesa Greca con quella Latina. Avanzato
negli anni saliva ancora vigoroso la cattedra, ma un giorno, come Maria
aveva predetto, la sua memoria si spense. Anelò allora solo al cielo, al
quale volò dopo quattro anni, il 15 novembre 1280, consumato dalla
divina carità. La sua salma riposa nella chiesa parrocchiale di
Sant’Andrea a Colonia. Papa Gregorio XV nel 1622 lo ha beatificato. Papa
Pio XI nel 1931 lo ha proclamato Santo e Dottore della Chiesa. Il 16
dicembre 1941 Papa Pio XII lo ha dichiarato Patrono dei cultori delle
scienze naturali.
Autore: Franco Mariani
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