Pereto - Rocca di Botte

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domenica 19 marzo 2017

Terza domenica di quaresima 2017



“Quando manifesterò in voi la mia santità,
 vi raccoglierò da tutta la terra;
 e vi aspergerò con acqua pura e
 sarete purificati da tutte le vostre sozzure
 e io vi darò uno spirito nuovo”, dice il Signore.
(Antifona d'ingresso)

E’ bello sapere che la santità di Dio si manifesta nello stare insieme, il Signore ci convoca come chiesa, rigenerati dal battesimo, per purificare le nostre sozzure, ovvero le nostre relazioni malate che hanno come frutto lo scarto, il non incontro perché non illuminate della conoscenza del suo Amore.

Rispose Gesù: 
«Chiunque beve di quest'acqua avrà di nuovo sete;
ma chi beve dell'acqua che io gli darò,
 non avrà mai più sete,
 anzi, l'acqua che io gli darò diventerà in lui
 sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna».
«Signore, gli disse la donna,
 dammi di quest'acqua,
 perché non abbia più sete
 e non continui a venire qui
 ad attingere acqua».
 (Gv 4, 13-15)

Il Vangelo di oggi è uno dei brani più belli riportati da Giovanni, l’incontro tra una donna Samaritana e Gesù. La donna rappresenta la nostra umanità ferita dall’ignoranza di ciò che si è realizzato nella storia: l’incarnazione del Figlio di Dio che con la sua morte in croce ci ha liberati dal peccato.  
Quale peccato ha messo in croce Gesù? Il potere che riattualizza il peccato originale ossia l’autosufficienza dell’uomo da Dio.

L’autosufficienza conduce l’uomo a vivere l’acqua ristagnata del pozzo, mentre coltivando e custodendo la relazione sacramentale con Dio, tutti i giorni, essa mi conduce a vivere la sostanza, l’acqua che zampilla, perché aprendomi alla relazione con Gesù mi rinnova e attraverso di Lui ricevo il Dono, lo Spirito Santo.

Il miracolo che la pagina odierna risalta avviene proprio al pozzo ed è quello dell’incontro tra la Samaritana e Gesù attraverso un dialogo che in modo graduale accompagna l’umanità ferita alla rivelazione graduale dell’Amore di Dio tanto da produrre una conversione radicale, la donna lascia l’anfora al pozzo.

La donna intanto lasciò la sua anfora, 
andò in città e disse alla gente:
 "Venite a vedere un uomo 
che mi ha detto tutto quello che ho fatto. 
Che sia forse il Messia?".  
Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
(Gv 4, 28-30)

L’anfora nel deserto rappresenta la fonte si sopravvivenza, quindi la vita stessa per annunciare agli altri l’incontro che le ha cambiato l’esistenza.

Dio ci convoca a stare insieme e noi siamo chiamati a fare questo esercizio di comunione, solo così troveremo in noi la forza per affrontare tutti i problemi, quella forza che il mondo non ci può dare.

"Egli chiese alla Samaritana l'acqua da bere, per farle il grande dono della fede, e di questa fede ebbe sete così ardente da accendere in lei la fiamma del tuo amore" .
(Prefazio)

giovedì 16 marzo 2017

La Speranza cristiana - Udienza Papa Francesco 15 Marzo 2017



La carità è una grazia: 
non consiste nel far trasparire 
quello che noi siamo, 
ma quello che il Signore ci dona 
e che noi liberamente accogliamo; 
e non si può esprimere nell’incontro con gli altri se prima non è generata dall’incontro 
con il volto mite e misericordioso di Gesù.


continua a leggere l'udienza di Papa Francesco di questa settimana;

domenica 12 marzo 2017

Seconda domenica di Quaresima 2017


"In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 
E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce." 
(Mt 17, 1-2)



O Dio, che chiamasti alla fede i nostri padri …
Abramo, nostro padre della fede, è chiamato a lasciare la sua patria, intesa come la casa del padre e con essa le sicurezze e la stabilità per credere alla promessa fatta a lui da Dio, quella di una discendenza. Questa promessa, questa alleanza però per realizzarsi ha bisogno di essere provata, viene provata la fede di Abramo ma l’alleanza viene pienamente realizzata nel mistero della Passione, morte e resurrezione di Gesù.
…e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo, aprici all'ascolto del tuo Figlio,
Solo mediante l’ascolto del Vangelo possiamo camminare nella luce, cioè nella Verità che si realizza nella Carità. “Questi è il Figlio mio, l’Amato: ASCOLTATELO”.  Solo mediante l’obbedienza al Padre, che si manifesta durante la trasfigurazione sul Monte possiamo essere in relazione con Lui, mediante il Figlio: Gesù è la manifestazione dell’Essere di Dio. E l’Essere di Dio si manifesta nella Vita, nella Famiglia, relazione d’Amore aperta alla vita come immagine dell’amore trinitario.
…perché accettando nella nostra vita il mistero della croce, possiamo entrare nella gloria del tuo regno.
La richiesta fatta : “aprici all’ascolto” è ciò che ci permette di accettare nella nostra vita la croce, la sofferenza, che è possibile vivere soltanto con l’Amore di Dio che non è manipolabile. La presenza di Dio è una presenza discreta, che rispetta i nostri tempi, le nostre aspettative, i nostri sogni, i nostri desideri, ci lascia vivere ciò che sentiamo, ciò che ci piace, finché riconosciamo che la luce ci illumina dall’esterno, come il sole. Siamo allora chiamati a lasciarci illuminare da lui, a fare l’esperienza della contemplazione del suo volto trasfigurato, illuminato per riportare questa luce agli altri. Come Mosè che dopo aver fatto l’esperienza dell’incontro di Dio nel roveto aveva il volto luminoso.
Dobbiamo coltivare quindi questa intimità con Dio, come colui che ci illumina e che fa riflettere ciò che siamo, disporci di fronte a Gesù eucarestia con il desiderio di testimoniare il suo Amore agli altri nel servizio nascosto ai fratelli “non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra”.
Accettare il mistero della croce nella nostra vita vuol dire essere disposto a morire al mio io riconoscendo i miei limiti senza giustificarmi e per fare questo ho bisogno della comunità, della Chiesa, perché gli altri mi aiutano a cambiare me stesso e ho bisogno dell’accompagnamento dei pastori, dei sacerdoti, coloro che segretamente affidano ogni pecora al Padre.

Il deserto di domenica scorsa, l’ascolto, ci apre alla contemplazione del volto luminoso di Gesù trasfigurato sul monte per riportare agli altri questa luce. Possiamo allora far nostra la preghiera della colletta:
O Dio, che chiamasti alla fede i nostri padri
e hai dato a noi la grazia di camminare alla luce del Vangelo,
aprici all'ascolto del tuo Figlio,
perché accettando nella nostra vita il mistero della croce,

possiamo entrare nella gloria del tuo regno.

sabato 11 marzo 2017

Beata sei tu Maria!





Al tuo cuore di mamma 
vogliamo affidare 
tutto il nostro essere, 
la nostra persona, 
il nostro cuore!





giovedì 9 marzo 2017

Dalla pietra al legno ...work in progress

Dalla pietra al legno ...work in progress


Beata sei tu Maria! 
Da te è nato il Salvatore del mondo,
tu risplendi nella gloria di Dio.
Prega per noi il Cristo tuo figlio.

domenica 5 marzo 2017

Prima Domenica di Quaresima 2017

“In quel tempo, Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto,
 per essere tentato dal diavolo”. 
(Mt 4,1)



Gesù uomo, figlio di Maria,  fu condotto nel deserto dallo Spirito di Dio, persona trinitaria come Lui, Cristo, il Figlio di Dio.
Le tentazioni di Gesù sono le tentazioni di ciascun uomo, esse ci fanno vivere la menzogna, ma Gesù ci offre la luce e la vita della figliolanza divina ricevuta mediante il battesimo.
Sconfiggendo le tentazioni scopriamo la nostra dignità di figli di Dio e per sconfiggerle dobbiamo coltivare lo spirito di Dio con la Parola di Dio.
Se faccio il bene, esso mi fa stare bene, allora questo bene va allenato nella perseveranza e la forza proveniente dall’ aver superato la prova è che nonostante la persecuzione e la sofferenza continuo ad amare.


“Il tentatore gli si avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di' che queste pietre diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio»”.
(Mt 4,3-4).


Questa è la tentazione che la maggior parte di noi spesso vive: l’approccio magico del vivere, il voler cambiare ciò che viviamo. Il Figlio di Dio avrebbe potuto cambiare le pietre in pane, perché non lo fa? Perché Dio ha scelto di incarnarsi nella nostra umanità, e incarnandosi non cede alla corruzione dell’ autosufficienza proveniente dal peccato originale. E come lo fa? Rispondendo a ciò che vive  con la Parola di Dio.Tante volte ci chiediamo :”Perché le cose non cambiano se io prego?” La risposta a questa tentazione è il saper vivere la vita alla luce della Parola. 

Allora la crescita nella conoscenza di me in relazione alla Parola, luce e verità, mi fa crescere nella Bontà e questa fa crescere le relazioni autentiche, mi fa vivere il Noi nella misura in cui incontro il Tu.

sabato 4 marzo 2017

Messaggio di Papa Francesco per la Quaresima 2017

"La Quaresima è un tempo propizio per aprire la porta ad ogni bisognoso 
e riconoscere in lui o in lei il volto di Cristo. 
Ognuno di noi ne incontra sul proprio cammino. 
Ogni vita che ci viene incontro è un dono 
e merita accoglienza, rispetto, amore. 
La Parola di Dio ci aiuta ad aprire gli occhi 
per accogliere la vita e amarla, soprattutto quando è debole. 
Ma per poter fare questo è necessario 
prendere sul serio anche quanto il Vangelo ci rivela 
a proposito dell’uomo ricco." 
(Papa Francesco, Messaggio per la Quaresima 2017)



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