Pereto - Rocca di Botte

venerdì 27 aprile 2018

Sabato Santo 2018

E’ la notte del silenzio del discepolo 
che si trova intirizzito e paralizzato, 
senza sapere dove andare 
di fronte a tante situazioni dolorose 
che lo opprimono e lo circondano. 

E’ il discepolo di oggi, 
ammutolito davanti a una realtà 
che gli si impone facendogli sentire e, 
ciò che è peggio, 
credere che non si può fare nulla 
per vincere tante ingiustizie 
che vivono nella loro carne tanti nostri fratelli...

E in mezzo ai nostri silenzi, 
quando tacciamo in modo così schiacciante, 
allora le pietre cominciano a gridare (cfr Lc 19,40)
e a lasciare spazio al più grande annuncio 
che la storia abbia mai potuto contenere nel suo seno:
 «Non è qui. E’ risorto» (Mt 28,6)...

E se ieri, con le donne, 
abbiamo contemplato «colui che hanno trafitto» (Gv 19,37; cfr Zc 12,10), 
oggi con esse siamo chiamati a contemplare la tomba vuota 
e ad ascoltare le parole dell’angelo: 
«Non abbiate paura […] E’ risorto» (Mt 28,5-6). 
Parole che vogliono raggiungere 
le nostre convinzioni e certezze più profonde, 
i nostri modi di giudicare 
e di affrontare gli avvenimenti quotidiani; 
specialmente il nostro modo di relazionarci con gli altri....

E’ risorto! 
E’ l’annuncio che sostiene la nostra speranza 
e la trasforma in gesti concreti di carità. 
Quanto abbiamo bisogno di lasciare 
che la nostra fragilità sia unta da questa esperienza! 
Quanto abbiamo bisogno 
che la nostra fede sia rinnovata, 
che i nostri miopi orizzonti siano messi in discussione 
e rinnovati da questo annuncio! 
Egli è risorto e con Lui risorge la nostra speranza creativa 
per affrontare i problemi attuali, 
perché sappiamo che non siamo soli.

(Papa Francesco Omelia della Veglia Pasquale 2018)




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