Pereto - Rocca di Botte

giovedì 10 novembre 2016

XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Si andava ai sacerdoti del tempio perché, constata la guarigione, i lebbrosi fossero riammessi in società.
Quando intraprendono il viaggio non sono ancora guariti.
Si incamminano sulla parola: andate a presentarvi ai sacerdoti.
La fede accordata a Gesù, maestro, promuove la loro purificazione.

Si tratta di una guarigione avvenuta a distanza dalla persona dalla quale avevano implorato misericordia. È per questo che fanno difficoltà a identificare l’autore della loro guarigione.
Del resto anche ai nostri giorni facciamo difficoltà a cogliere la presenza del sacro nella vita di tutti i giorni. Eppure noi crediamo in un Dio incarnato, un Dio nella storia, meglio, un Dio che fa storia con noi.
Chi vi riesce eleva preghiere di ringraziamento, mentre chi respira la mentalità diffusa dai mezzi della comunicazione sociale, cerca spiegazioni nel mondo dell’uomo tra i suoi ritrovati.

Il medesimo episodio, nato dagli stessi presupposti viene compreso dal punto di vista dell’osservatore che lo esamina.

Alla scuola media ci hanno insegnato a fare le proiezioni ortogonali per abituarci a vedere un oggetto o un avvenimento da più punti di vista che messi insieme concorrono a dare una visione completa della cosa.
Possiamo supporre che il Samaritano che tornò a dire grazie aveva letto la propria guarigione anche dal punto di vista della fede.

<< E gli altri nove dove sono? >>
Sulla strada che va al tempio.
Il Samaritano, però, aveva compreso che la strada per Gerusalemme non ancora era stata tracciata da Gesù, per questo torna indietro per seguire le sue orme.
Ma Gesù non aveva esortato anche Pietro a stare dietro a lui?
E gli altri nove dove sono?
Stanno affannando per vie impervie o disorientati nei crepacci tra una carovaniera e l’altra.
Gesù non li abbandona ma li incontra nuovamente ed offre loro una nuova possibilità.

BOX
Il gesto di Naaman va “storicizzato”, cioè va letto entro la cultura del tempo.
Allora non si aveva il concetto che ci fosse un solo Dio per tutti i luoghi e per tutti i popoli.
La divinità era legata al territorio abitato dal popolo che la venerava.
Per questo Naaman porta nel suo paese << tanta terra quanta ne porta una coppia di muli, perché non intende compiere più un olocausto o un sacrificio ad altri dèi, ma solo al Signore>>.
Di segno opposto, ma sempre da leggere entro la stessa cultura, è il gesto di scuotere la polvere dai propri sandali e dalle vesti.
Gesù dirà alla Samaritana: Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre … perché i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità. ( cfr. Giov. 4, 21 e 23)

Un pensierino dalla seconda lettura

 La buona notizia diffusa da Paolo ha come contenuto la persona di Gesù risorto dai morti.
Timoteo è esortato a tenere a mente questa notizia e a farsene a sua volta araldo.
Con la notizia della sua carcerazione, Paolo sembra dire all’amico Timoteo di mettere in conto le difficoltà cui va incontro chi vuole seguire Cristo con estrema coerenza pur frequentando le varie agorà di questo mondo. Ma lo esorta anche ad evitare quell’istintivo gesto di prendere le distanze dall’amico caduto in disgrazia o accusato di qualcosa.

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