Pereto - Rocca di Botte

giovedì 10 novembre 2016

XXXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

Il Figlio di Dio scende …   Zaccheo sale … !

A. << Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua >>.

1. Gesù e Zaccheo percorrono strade diverse: Gesù la strada della incarnazione; Zaccheo quella gerarchica. ( Ci viene presentato come capo dei pubblicani e ricco ).

Gesù percorre la strada della ricerca; Zaccheo quella della curiosità.
La scalata al potere aveva procurato a Zaccheo lauti guadagni.
All’apice della carriera poteva benissimo dire: voglio e posso! Anche fare tendenza imitando lo scoiattolo!

Zaccheo desiderava vedere per dare soddisfazione ad una sua curiosità.
Gesù voleva incontrarlo per offrirgli la salvezza.

Per vedere si può essere anche distanti; per incontrarsi bisogna che le strade s’incrocino.
Perciò Gesù sembra dirgli: Zaccheo io sono sceso per incontrarti e tu sei salito per vedermi?
Scendi subito, perché io non sto lassù; oggi, infatti, ho pensato di fermarmi a casa tua.
Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia.

2. La casa, luogo di conversione alla comunione

Zaccheo offre ospitalità a chi lo ha cercato.
La presenza di Gesù è per Zaccheo un invito a fare discernimento sull’attenzione ai poveri,sulla frode e sulla restituzione del maltolto.

Zaccheo esercita un mestiere che gli permette di maneggiare denaro contante. Ora fa discernimento e si accorge che la tentazione di “infarinarsi” le mani tra i meandri della legalità ha prevalso sui principi della moralità diffusamente accettata.
Ora la presenza di Gesù risveglia in lui il senso della onorabilità e così prende la seguente decisione: l’onestà non può essere barattata col denaro!
Il segno di questa evoluzione interiore è dato dalla restituzione.
In questo momento dalla sua casa esce il denaro estorto ed entra la salvezza.

B/  Perché tutto puoi.

1. Nel Credo affermiamo che Dio è onnipotente, cioè che può tutto.
Il libro della Sapienza mette questa prerogativa di Dio alla base della sua compassione e della sua misericordia.
Dio è onnipotente, può tutto, perfino essere misericordioso e compassionevole.
Se il Sapiente fa derivare la misericordia dalla divina onnipotenza, viene da pensare che non la riscontrava nelle relazioni umane né la vedeva possibile.
Mentre tutto è possibile a Dio, anche essere compassionevole. Ma a noi comuni mortali …
Gesù ci incalza: siate misericordiosi come il Padre vostro ( Luca 6,36 ).
Questa esortazione trova fondamento nei germi seminati in noi dallo Spirito che ci rende, in potenza, misericordiosi come il Padre.
Gesù afferma che se noi diventiamo misericordiosi rappresentiamo il Padre in questo mondo; esprimiamo il suo volto lungo i sentieri della storia.
Non è scritto: voi siete dei?
Allo stesso modo i giudici che amministrano la giustizia con rettitudine esercitano una prerogativa di Dio ( cfr. Salmo 81/82 ).

2.   Dio è misericordioso sia perché può tutto, ma anche perché tutto è opera sua.
Prosegue il Sapiente nella seconda parte della lettura di oggi: Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita.
Il Signore ravvisa in noi, sue creature, i segni incorruttibili della sua impronta ancorché velata o graffiata dal male.
Per questo si commuove quando sbagliamo e ci cerca per ricondurci sul retto cammino.

HALLOWE’EN
L’etimologia dice: Hallow ( = santo ) e even contrazione di evening ( = sera ) = Sera di Ognissanti, cioè il 31 ottobre, atteso il calendario liturgico.
Le credenze popolari ritenevano che in questa sera le anime dei trapassati sarebbero tornate per dare fastidio o per incutere paura ( = scherzetto ) che non avrebbero fatto in cambio di un dolcetto.
Diffondere una tale ricorrenza sa di schizofrenia: per un verso si reclama e acclama la società laica e secolarizzata che si affanna persino a trovare “reperti” archeologici  per negare la stessa resurrezione di Gesù; per altro verso ci si ostina ad introdurre credenze che per di più non hanno nulla a che fare con la nostra tradizione cristiana. Il Cristianesimo non insegna che i morti tornano in terra per spaventare i vivi.
Non è una innocua festa per bambini, ma con essa si vuole veicolare un messaggio che affievolisca la fede dei cristiani nella vita eterna.

TUTTI I SANTI ( All  Hallows )

La festa di Ognissanti e la Commemorazione dei defunti ci ricordano la Comunione del popolo dei credenti, cioè  in questi giorni la Chiesa festeggia se stessa ( da non confondere con l’Istituzione  chiesa né, tantomeno, con il tempio ).
Alla fine del Credo affermiamo: credo la comunione dei santi che è formata sia dal popolo dei credenti in cammino su questa terra, sia da coloro che hanno varcato la soglia dell’al di là.
Credo vuol dire: professiamo che esiste una comunione tra tutti i credenti.
Questa Chiesa, cioè questa Comunità i cui membri vivono in comunione di  fede, sfugge ad ogni statistica, perché soltanto Dio guarda il cuore dell’uomo.

Il popolo cristiano ha sempre pregato Dio perché riservasse un giudizio indulgente verso i compagni di fede che giungono al suo cospetto. Sii misericordioso verso questo defunto, ci fa dire la liturgia del funerale.
Basti pensare al banchetto eucaristico che si celebrava sulle tombe dei martiri nelle catacombe per capire quanto la preghiera per i defunti sia antica.

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