Gesù dice ai suoi discepoli nel discorso d'addio:
“Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e
abbiate fede anche in me (…) Io vado a prepararvi un posto”.
(Gv 14,1-2)
Chi ha
fede non ha paura.
Chi ha
paura è sempre malato e guidato dall'istinto di sopravvivenza.
Gesù
ci dona la qualità della vita, cioè il conoscersi.
Lui ci
ha preparato un "posto", cioè la relazione con colui che ci ha creati
mediante l'Eucaristia: Pane di vita eterna.
La
comunità di Giovanni respira la relazione tra Gesù e lo Spirito del Padre e
quindi la rivelazione della vita immortale.
Solo
Gesù ci apre alle relazioni autentiche
perché ci apre alla relazione con il Padre.
Dice
Gesù a Filippo:
“Le parole che io vi dico, non le dico da me;
ma il Padre che è con me compie le sue opere”.
(Gv 14,10)
La
fede è quindi una dinamica relazionale,
un dialogo che porta ad un’incontro,
l’adesione ad un movimento relazionale
che si concretizza nell'incontro quotidiano con Gesù,
che è in noi e
che attraverso la grazia sacramentale
ci santifica nella relazione con noi stessi e con gli
altri.
Dio
non ci ama nella nostra perfezione
perché solo l'imperfezione può far agire lui.
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