Uomini di Galilea potremmo
essere noi, ai quali viene rivolta la stessa domanda rivolta agli apostoli
durante l’Ascensione al cielo di Gesù:
“Perché fissate nel cielo
lo sguardo?”
Quanti invece si rivolgono al cielo, nelle
difficoltà della vita, chiedendo “perché tutto questo?”.
“Siamo smarriti, non ci
capiamo più niente”.
Finché siamo centrati sul
nostro io non conosciamo l’Amore di Dio e degli altri.
La vera crescita è frutto
della sofferenza, una sofferenza legata alla crocifissione del nostro io, certi
di essere stati già redenti.
Siamo chiamati a guardare
il cielo e dire
“Ma io sono già stato redento!
Cosa mi manca per essere
gioioso?”
Il Vangelo illumina l’essere
e ci riempie di gioia!
L’unica risposta alla
sofferenza del mondo è la conoscenza dell’amore di Dio.
0 commenti:
Posta un commento