Pereto - Rocca di Botte

mercoledì 4 maggio 2016

QUINTA DOMENICA DI PASQUA

Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri.

1. << Come io ho amato voi >>

Gesù ha illustrato il suo insegnamento con la esemplarità del suo modo di vivere. Non poteva proporci una meta così alta senza tracciarne la via. Poscia ha invitato i suoi discepoli ha seguirlo.
Ma a ben riflettere, quella tracciata da Gesù è una strada senza meta perché essa coincide con lo stesso cammino. Infatti Gesù, lungo la via che porta a Gerusalemme si attarda or con questa or con quella persona per rispondere alle loro necessità.
La strada coincide con l’attenzione al prossimo, o, meglio, col farsi prossimo!

2. << Così amatevi anche voi gli uni gli altri >>.

Con lo sguardo sempre fisso a Gesù, icona dell’amore divino dal volto umano, il discepolo ogni mattina dice: oggi ci voglio ri-provare.
Talvolta parlare di donazione di sé, di amore disinteressato, di agape fraterna, può servire da incoraggiamento, ma non  possiamo essere soddisfatti perché  ne abbiamo parlato, fosse anche davanti ad una platea incantata.
Oggi la testimonianza sulla misericordia deve precedere il dipanare argomenti.
“ L’esempio trascina” diceva un antico adagio.
Questo vale soprattutto in tempi, come il nostro, nei quali la parola non trova più ascoltatori. Eppure tutti parliamo e ci illudiamo di essere ascoltati oppure letti!

L’ esempio ha una eloquenza flebile e silenziosa, sottile e penetrante, capace di imboccare le vie del cuore senza fare violenza.
Non gesti “simbolici”, ma stili di vita capaci di delineare il volto di Cristo e renderlo a noi contemporaneo.
L’attualità di Gesù dipende molto dai cristiani: il nostro comportamento come può facilitare , così può ostacolare il rimando al Cristo e per lui a Dio.
La preghiera di san Francesco è sempre attuale: Signore fammi strumento di tua pace …

3. A cosa porta lo stile di vita ispirato al comportamento di Gesù?

Si può trovare la risposta nella visione che Giovanni pregusta nella speranza.
Immettendo nei nostri comportamenti la linfa dell’amore di Cristo, il cielo e la terra, come pure la Città degli uomini, riprenderanno il “volto” paradisiaco. Torneranno a meravigliare come il giorno della creazione.

Laicità non vuol dire che dobbiamo pensare un mondo senza Dio o, al più, rinchiuderlo nel proprio intimo.
Continua l’apostolo nella seconda lettura: Ecco la tenda di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro ed essi saranno suoi popoli ed egli sarà il Dio con loro, il loro Dio.

La tradizione ha voluto che questa visione rimanesse in cielo, mentre l’apostolo Giovanni ci riferisce di aver visto la Gerusalemme nuova “scendere” dal cielo.

Riepilogo

L’incarnazione continua anche dopo la risurrezione.
Nelle domeniche scorse ci è stato riferito:
La Maddalena lo “riconosce” quando si sente chiamare per nome;
I discepoli lo “vedranno” nella Galilea delle genti ( il Papa traduce: nelle periferie esistenziali);
Il Risorto s’incarna nella “filantropia” di Pietro;
Sulle rive del lago nessuno gli chiese “Chi sei”, ma condivisero con lui i frutti del lavoro perché sapevano bene che era il Signore quel “vu cumprà” che macinava chilometri sul bagnasciuga.


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