Pereto - Rocca di Botte

mercoledì 11 maggio 2016

SETTIMA DOMENICA DI PASQUA Ascensione del Signore

È il giorno del mandato.

1. La celebrazione di oggi, l’Ascensione, coincide con la Pasqua di risurrezione, non fosse altro per le stesse parole dette quella mattina a Maria da  Gesù risorto  : non mi trattenere perché non sono ancora salito al Padre ( Gv 20,17 ).
Siamo noi che celebriamo l’unico avvenimento come  il dritto e il rovescio di una medaglia.
A Pasqua, infatti, abbiamo messo in risalto la vittoria di Cristo sulla morte. In Lui morte e vita si sono affrontate come in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto, ora vive e trionfa.

Oggi mettiamo in risalto che con la morte, come Gesù, entriamo nella gloria di Dio.
Gesù diede prova della sua risurrezione apparendo nell’arco di quaranta giorni. È il motivo per cui Luca chiude questo periodo con la scena dell’Ascensione.
Ormai gli apostoli sono certi che il loro Maestro vive e, quindi, possono “camminare” con la loro fede.

2. Dalla tristezza alla gioia.

La persona paziente e mite sa attendere; non si lascia prendere da emozioni impulsive.
Durante l’ultima cena Gesù aveva messo al corrente i commensali circa la sua dipartita e aveva notato che la notizia aveva turbato il loro cuore.

Chiese fiducia ( cioè tempo ) affermando con certezza: la vostra tristezza si cambierà in gioia.

Oggi ci viene narrato della loro presenza all’Addio.
Come Gesù che a tavola aveva colto dagli sguardi smarriti, il turbamento del cuore dei discepoli, così Luca, sul monte del distacco, li coglie in contemplazione, e subito dopo ci mette al corrente che “tornarono a Gerusalemme con grande gioia”.

L’uomo capisce un po’ alla volta: c’è una gradualità nell’ intus-legere , nello sviscerare e di conseguenza nel com-prendere e far propri gli avvenimenti.
Per questo è necessario che dinanzi alle vicende della vita, soprattutto il credente, deve nutrire fiducia di trovare lo spiraglio che permetta una lettura positiva di ciò che nell’immediato può turbare.

50^ GIORNATA DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

Non cade l’8 maggio, ma nel giorno della festa dell’Ascensione che, come tutti sanno, dipende dalla data della Pasqua.
Il giorno dell’Ascensione Gesù dà mandato ai suoi discepoli di annunciare a tutti i popoli la buona novella: Dio crede nella nostra conversione e a chi imbocca la strada del cambiamento accorderà il perdono dei peccati.
Queste le parole del vangelo di oggi: nel nome di Cristo saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Si può dire che la giornata odierna pone l’accento su questi aspetti:
Riflettere sui contenuti della comunicazione. Risulta che i canali della informazione divulghino la conversione e il perdono dei peccati?
Riflettere sulla “veste letteraria” della comunicazione: apologetica, polemica, pettegolezzo, panegirico, ironia …
Gesù parla di annuncio avvalorato dalla testimonianza personale.
Riflettere sull’utilizzo degli strumenti della comunicazione sociale.
Riflettere sul tema proposto e obbligato quest’anno:   Comunicazione e Misericordia, un incontro fecondo”
Ogni annuncio; ogni manifestazione di pensiero; qualsiasi comunicazione devono essere impastati e lievitati con la misericordia.
Una buona notizia comunicata in modo imperativo …
Una verità argomentata con alterigia …
Ognuno comprende l’effetto che sortiscono!

FESTA DELLA MAMMA

La festa della MAMMA si celebra pressoché in tutto il mondo anche se non ovunque nello stesso giorno. Per noi in Italia cade la seconda domenica di maggio.
Riportiamo una poesia di Giuseppe Ungaretti da tutti appresa nelle aule scolastiche:

La madre
E il cuore quando d’un ultimo battito
avrà fatto cadere il muro d’ombra
per condurmi, Madre, sino al Signore,
come una volta mi darai la mano.
In ginocchio, decisa,
Sarai una statua davanti all’eterno,
come già ti vedeva
quando eri ancora in vita.



Alzerai tremante le vecchie braccia,
come quando spirasti
dicendo: Mio Dio, eccomi.
E solo quando m’avrà perdonato,
ti verrà desiderio di guardarmi.
Ricorderai d’avermi atteso tanto,
e avrai negli occhi un rapido sospiro.


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