Pereto - Rocca di Botte

giovedì 29 settembre 2016

XV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO

GESÙ, IL BUON SAMARITANO.


Le parole del brano del vangelo:



Per mettere alla prova Gesù.


Voleva “cacciare a parlare” Gesù come si fa quando si staziona davanti al bar o in piazza o in salotto. Consapevole di possedere l’argomento rivolge domande speciose.

Cosa devo fare per ereditare


Non deve fare nulla. Il figlio eredita perché è figlio. Qualsiasi cosa egli compie è espressione del suo sentirsi figlio.


Dobbiamo sentirci “figli di Dio” e comportarci da fratelli.


Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?


Gesù lo rinvia al testo di riferimento comune sul quale costruire ogni dialogo. Questo deve presupporre anche una lettura comune e, per quanto possibile, concordata per fare proposte che favoriscano una convergenza di intenti.

Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai.


Dalla convergenza di pensiero si passa al comune agire che deriva dall’ avere coscienza di essere figli di Dio.


Chi è mio prossimo?


Il Maestro della Legge cerca di riportare Gesù nella casistica della teologia morale dell’epoca.


Gesù, invece, per rispondere, si inventa un raccontino.

Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e cadde nelle mani dei briganti.


Gerusalemme è la città di Dio. Chiunque va a questa città sale verso Dio. Chi lascia la città scende perché si allontana da Dio.


Le vie degli uomini difficilmente garantiscono la pace finché la vita si tesse con i file della supremazia, della concorrenza, della sopraffazione. Qualcuno per addolcire questi termini parla di emulazione. Gesù ha lottato soltanto contro Satana, il menzognero. Per il resto non ha raccolto alcuna sfida, ma si è presentato come agnello mansueto.


Per caso un sacerdote e un levita che passavano su quella strada lo videro e andarono oltre.


Il prossimo non è una categoria sociale programmabile, lo si incontra “per caso” e devo essere tanto elastico da inserirlo nella mia “passeggiata”.


Ci dice il racconto che il sacerdote e il levita non ebbero, su due piedi, la capacità di adattare i loro schemi dottrinali a nuove situazioni.


Eppure i profeti avevano tentato di annunciare la universale paternità del Dio d’Israele.

Era un annuncio non ancora sottoposto a riflessione teologica e quindi non entrato negli insegnamenti scolastici.


Sta di fatto che il malcapitato rimase nella sua condizione “precaria” rispetto alla “fermezza” della dottrina.

Passarono oltre …

Invece, un Samaritano che era in viaggio …

Un esploratore di terre e di costumi dei popoli … può darsi.


Un cercatore di Dio andato a Gerusalemme a confrontare la propria visione religiosa con quella di coloro che pretendevano di essere i garanti della “continuità” della tradizione della tradizione dei Padri … è possibile.

Sta di fatto che questo viandante non si dimostra ingessato dagli schemi delle scuole teologiche ( è un ricercatore!...) e questo gli permette di smagliare la fitta rete delle norme e mettere al centro la persona in situazione di precarietà.

Come prima cosa riformula il programma della giornata se mai ne avesse avuto bisogno un esploratore …


Quindi scende dalla cavalcatura ( per noi uomini e per la nostra salvezza discese ... diciamo nel credo; sono sceso, dice Dio a Mosè dal roveto ardente) per farsi prossimo del malcapitato: appresta i primi soccorsi e gli offre la propria sella.


Si mette alla ricerca di un albergo per prendersi cura di lui, cioè per offrirgli un supplemento di assistenza.


( discese dal cielo per offrire a tutti la misericordia di Dio).
Ultimato il suo ruolo riprende il viaggio e affida all’albergatore il compito di curarlo, cioè di farsi a lui prossimo e di riconoscerlo come fratello, dandogli il compenso dovuto.


Se nell’assisterlo gli dovesse sembrare di spendere oltre il ricevuto, di non avere il carisma per quel servizio o, pur volendolo fare, si sente inadeguato … il Samaritano lo rassicura:


Nessuna fonte nel documento corrente.non preoccuparti, al mio ritorno ti rifonderò.


Quando il Figlio dell’Uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli … ( Matteo 25,31ss. )

Maestro, cosa devo fare per avere in eredità la vita eterna?

Interpreta la tua esistenza come figlio di Dio e avvicinati a tutti come fratello, perché i figli sono i primi eredi.


GIORNATA MONDIALE DELLA POPOLAZIONE

La Giornata è rivolta soprattutto ai giovani ed ha come scopo la conoscenza dei popoli: la loro cultura, le loro tradizioni, il loro modo di organizzarsi come comunità, gli usi e i costumi ecc. … allo scopo di favorire il dialogo, la collaborazione e la pace.


“I Giovani e la Pace” è il tema proposto alla riflessione di quest’anno.


La Giornata è voluta dall’UNESCO il Atto Costitutivo, tra l’altro, dice:
“L’Organizzazione si propone di contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza favorendo, attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, la collaborazione tra le nazioni, onde garantire il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, sesso, lingua o religione.”



11 LUGLIO SAN BENEDETTO ABATE PATRONO D’EUROPA


“San Benedetto, la rondine sotto il tetto” era un modo popolare che manteneva tra il popolo la memoria di questo santo. Aver trasportato la memoria all’undici luglio, data di una sua antica festa, forse non ha contribuito a mantenere viva la memoria di questo santo che pure era nelle intenzioni e fu l’unico motivo perché il 21 marzo, giorno della morte in Cassino, si è sempre in quaresima.


Noi lo veneriamo con la recita dei Vespri oltre che con la celebrazione eucaristica.

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